For a World Without Countries and Without Borders | IFA

(Originale italiano di seguito )

Antimilitarism has always been one of the battlefields of the anarchist movement. Today like yesterday, facing the massacre of the First World War, the fight against war is firmly rooted in the struggle for social transformation.

The war scenarios are multiplying. In Libya there is a war in progress, in which the Italian government is fully involved: in the country 400 units of the Italian armed forces are already present, even according to the official figures of the MIASIT military mission. Meanwhile, diplomats are organizing an international conference in Rome to decide the future of the country. Italian military intervention is not limited to Libya, but is extended to various African countries, to Iraq, Afghanistan, the Indian Ocean and other missions. This is a commitment in continuity with previous governments and coherent according to international alliances.

As always, the economic weight of these war-mongering policies is discharged on the community: a large part of the Italian government maneuver planned for over thirty billion euros will be destined to increase military spending. The government, in fact, will respect the commitments made to NATO by previous governments, which plan to bring arms spending to 2% of the gross domestic product, 24 billion of euro will be added to the current € 16 billion.

The profits of the military sector are growing against this impoverishment. Italy is ninth in terms of the quantity of arms exported from all the countries of the world, and is fifth among the European producers.

The Italian Anarchist Federation refuses any exchange between work in Italy and destruction and death on abroad; we also denounce that fact that arms production brings wealth to only a privileged few. War production, absorbing raw materials, means of production and labor force, steals resources from the production of goods and services, worsening the condition of the exploited as a whole.

War and militarism are a breeding ground for machismo, for the hierarchical and authoritarian ideology that characterizes them, and because they are based on the practice of oppression and violence, are even sexual crimes. Rape is a weapon of war, theorized in the offices of Army Staff, acts violence and acts of feminicide show men in uniform as the main protagonists. The militaristic logic makes women a battlefield, a territory of conquest, domination and power.

Militaristic delirium also manifests itself within the recent legislative proposals on the restoration of mandatory military leverage, such as the one already voted by the Veneto Region, and the one that is being prepared for voting on by the Friuli Venezia Giulia Region. Beyond any propaganda, we reiterate that the Armed Forces have never and never will have an educational role.

The anarchist comrades that are part of F.A.I. reiterate their opposition to militarism, and invite everybody to participate in anti-militarist demonstrations.

To stop the militarization of society.
To eliminate military expenditure.
To close the factories of death.

For a world without counties and without frontiers. ■

Federazione Anarchica Italiana (federazioneanarchica.org)


Per un mondo senza patrie e senza frontiere

L’antimilitarismo è da sempre uno dei terreni di lotta del movimento anarchico. Oggi come ieri, di fronte al massacro della Prima Guerra Mondiale, la lotta contro la guerra si salda alla lotta per la trasformazione sociale.

Gli scenari di guerra si stanno moltiplicando. In Libia c’è una guerra in corso, in cui il governo italiano è pienamente coinvolto: nel paese sono già presenti, considerando solo le cifre ufficiali della missione militare MIASIT, 400 unità delle forze armate italiane. Intanto, la diplomazia sta organizzando a Roma una Conferenza internazionale per decidere il futuro del paese. L’intervento militare italiano non si limita alla Libia, ma si estende a vari paesi africani, all’Iraq, Afghanistan, Oceano Indiano e ad altre missioni. Un impegno in continuità con i governi precedenti e coerente con le alleanze internazionali.

Come sempre il peso economico di queste politiche guerrafondaie si scarica sulla collettività: gran parte della manovra prevista da oltre trenta miliardi sarà destinata all’aumento delle spese militari. Il governo, infatti, rispetterà gli impegni assunti con la NATO dai governi precedenti, che prevedono di portare la spesa per gli armamenti al 2% del prodotto interno lordo, 24 miliardi che si aggiungono agli attuali 16 miliardi di euro.

A fronte di questo impoverimento crescono i profitti del settore militare. L’Italia è al nono posto per quantità di armi esportate fra tutti i paesi del mondo, ed è al quinto posto fra i produttori europei.
La Federazione Anarchica Italiana rifiuta qualsiasi scambio tra il lavoro in Italia e la distruzione e la morte all’estero; denuncia inoltre il fatto che la produzione di armi porta ricchezza solo a pochi privilegiati. Le produzioni belliche, assorbendo materie prime, mezzi di produzione e forza lavoro, sottraggono risorse alla produzione di beni e servizi, peggiorando quindi la condizione degli sfruttati nel loro complesso.

La guerra e il militarismo in generale sono un terreno di coltura del maschilismo, sia per l’ideologia gerarchica e autoritaria che li caratterizza, sia come pratica di sopraffazione e violenza, anche sessuale. Basta pensare agli stupri come arma di guerra, teorizzati negli uffici studi degli stati maggiori, ma anche agli atti di violenza e ai femminicidi, che vedono protagonisti in alta percentuale uomini in divisa. La logica militarista fa della donna un campo di battaglia, territorio di conquista, dominio e potere.

Il delirio militarista si manifesta anche con le recenti proposte di legge sul ripristino della leva obbligatoria, come quella già votata dalla Regione Veneto, e quella che si appresta ad essere votata dalla Regione Friuli Venezia Giulia. Aldilà di qualsiasi propaganda, ribadiamo che le Forze Armate non hanno mai avuto né mai avranno un ruolo educativo.

Le anarchiche e gli anarchici della F.A.I. ribadiscono la loro opposizione al militarismo, e invitano a partecipare alla manifestazione antimilitarista.

Per fermare la militarizzazione della società.
Per eliminare le spese militari.
Per chiudere le fabbriche di morte.

Per un mondo senza patrie e senza frontiere ■

Federazione Anarchica Italiana (federazioneanarchica.org)